Molto prima dell’invenzione delle automobili, dello smog e delle domeniche a piedi, la Pianura Padana era attraversata da un’autostrada tutta ecologica che la collegava ai principali centri nevralgici dell’Europa del Nord: al posto di pesanti vetture a quattro ruote, chiatte cariche di storie e merci.
Ora, dopo secoli d’oblio, l’idrovia rivive in concomitanza dell’Expo 2015 di Milano,
come confermato alla Borsa Internazionale del Turismo di quest'anno.
Obiettivo: un itinerario fluviale che da Locarno porti a Milano e poi fino a
Venezia,
grazie al ripristino dei collegamenti risalenti all’epoca dei Visconti.
Basti pensare che Filippo Maria, duca di Milano tra il 1412 e il 1447, raggiungeva le residenze di Abbiategrasso e Locarno risalendo il Naviglio Grande, aperto alla navigazione dal padre Gian Galeazzo.
Nel corso dell’Ottocento la tratta venne completata, collegando Milano con Pavia e poi la laguna.
E dire che del glorioso Naviglio Grande, sulle cui acque veniva trasportato il marmo di Candoglia
necessario per la costruzione del Duomo, oggi non resta quasi traccia.
L’intricato dedalo di rogge e canaletti che attraversano la città è stato quasi del tutto interrato
e solo in alcuni punti riaffiora la memoria acquatica della città, a ricordarci che Milano fino agli anni Cinquanta, era il dodicesimo porto italiano.
I 550 chilometri d’idrovia che collegheranno le Alpi all’Adriatico, seguiranno il corso del fiume Ticino,
del Canale Industriale, del Naviglio Grande e di Pavia, del Po fino a tuffarsi nella laguna di
Venezia.
Il recupero dell’idrovia, in ottica Expo 2015, offrirà suggestioni nuove e un itinerario turistico insolito
ai visitatori che, scesi dall’aeroporto di Malpensa, vogliano raggiungere la città di Milano
sfruttando questa superstrada dell’acqua. Ammirando castelli e ville, parchi e città dalla Svizzera a Piazza San Marco.
La riapertura al pubblico della via d’acqua Locarno-Milano-Venezia si inserisce in un percorso di recupero
del sistema idrico lombardo, iniziato con le operazioni di consolidamento di argini, conche e canali.
La strada dell’acqua, nelle intenzioni degli organizzatori, vuole accostare Milano ad altre capitali europee
che dispongono già di servizi fluviali come vaporetti e approdi nei pressi dei monumenti storici.
Fonte:
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